PACKAGING: L’ESTENSIONE DELLO SPAZIO FISICO DI UN BRAND

Che cos’è il packaging?
Ne scrivo la definizione perché spesso è troppo sottovalutato, non è solo un mezzo per proteggere e trasportare i prodotti.
È la scienza, l’arte e la tecnologia di avvolgere e proteggere i prodotti per la distribuzione, lo stoccaggio o la vendita.
Esso rappresenta una potente forma di comunicazione che può influenzare le percezioni dei consumatori, rafforzare l’identità di un marchio e guidare le decisioni di acquisto.
Il primo approccio è sempre estetico
È la prima esperienza che un consumatore fa con il prodotto. Pensa al momento dell’unboxing, il culmine dell’aspettativa che è diventato anche un genere video su Youtube e Tik Tok, dove le persone letteralmente aprono la confezione di un prodotto.
Dopo un’attesa avviene l’incontro e sappiamo che la prima impressione svolge già un forte condizionamento nel giudizio.
Il packaging è spesso il primo punto di contatto tra il consumatore e il prodotto, il cosiddetto moment of truth.
In un mercato sempre più competitivo, svolge quindi un ruolo cruciale: cattura l’attenzione, racconta una storia e crea una connessione emotiva con i clienti.
Come deve essere?
Per prima cosa deve rispettare l’identità e i valori del brand. Come scrivo nel titolo, è un’estensione dello spazio fisico di un marchio.
Il packaging può essere un narratore silenzioso, può trasmettere la personalità, la missione e la filosofia dell’azienda.
Un packaging ben progettato comunica fiducia e qualità.
Materiali scelti con attenzione, dettagli curati e un design ben pensato suggeriscono che il prodotto all’interno è pregiato. I consumatori sono più propensi a fidarsi di un prodotto se il packaging trasmette un senso di attenzione e cura. Questo è fondamentale per i prodotti premium, dove l’aspettativa di eccellenza è alta, ma fa la differenza con qualunque prodotto.
Cosa può fare la differenza?
Un design accattivante e ben curato può fare la differenza tra un prodotto che viene ignorato e uno che viene preso in considerazione. Colori, forme, tipografia e immagini sono elementi chiave che devono lavorare insieme per attirare l’attenzione e invogliare all’acquisto. Un packaging efficace comunica immediatamente la qualità, il valore e l’essenza del marchio.
Che elementi sono oggi importanti?
Rispettare la sostenibilità e la facilità di utilizzo, rappresentare i valori del brand.
In un’epoca in cui la sostenibilità è sempre più importante per i consumatori, il packaging può comunicare l’impegno di un marchio per l’ambiente.
Utilizzare materiali riciclati, ridurre l’uso di plastica o optare per soluzioni biodegradabili o riutilizzabili non solo riduce l’impatto ambientale, ma trasmette un messaggio di responsabilità e cura per il pianeta. Molti consumatori sono attenti a questi aspetti e premiano le aziende che dimostrano un impegno genuino verso la sostenibilità.
Se vendiamo un prodotto dobbiamo pensare alla sua funzione e in maniera strategica a tutti i bisogni che soddisfa nel quotidiano.
La funzionalità del packaging è un altro aspetto cruciale della comunicazione.
Il packaging persuasivo non deve essere considerato solamente come uno strumento di potere, fare un ottimo lavoro significa utilizzare la creatività come strumento al servizio del cliente.
Un packaging facile da aprire, riutilizzabile o con funzionalità innovative può migliorare significativamente l’esperienza del consumatore. Questa attenzione alla praticità comunica che l’azienda comprende e valorizza le esigenze dei suoi clienti.
Il packaging offre molte opportunità, è un importantissimo veicolo di messaggi, non è solo un involucro: può descrivere i prodotti, raccontare un brand, dare informazioni sull’assistenza clienti o sulle certificazioni.
La progettazione delle informazioni è importante, se sono troppe e mal distribuite il consumatore non le nota.
Quando possibile, per far sentire unico il cliente si possono personalizzare messaggi o aggiungere dei piccoli regali, che lasciano il desiderio di ricambiare quanto ricevuto, premiando l’azienda con nuovi acquisti.
Opportunità per differenziarsi
Il packaging può essere lo strumento decisivo per distinguersi dalla concorrenza. Un design unico e distintivo può rendere un prodotto immediatamente riconoscibile sugli scaffali, creando un’identità di marca forte e memorabile. La creatività nel packaging può fare la differenza tra un prodotto che si perde tra tanti e uno che diventa un’icona.
Non si può perdere quindi l’occasione di distinguersi utilizzando normali scatole che usano tutti e non rendono riconoscibili.
Penso soprattutto all’ambito alimentare dove si fotografano tavole, si hanno ospiti, occasioni dove un packaging ben progettato può essere ricordato e riconosciuto. Una catena di delivery di sushi importante con un packaging dal design e colori riconoscibili ha fatto circolare il proprio brand attraverso le foto di influencer, divenendo presto popolare.
Fotografare il cibo ormai è diventato comune e avere dei prodotti che rispecchiano un determinato posizionamento stimola il consumatore a condividere l’esperienza di acquisto.
Ciò che credo fortemente è che in un mondo dove ogni dettaglio conta, investire nel packaging non è un costo: è mezzo di comunicazione, una strategia vincente che può portare benefici duraturi e sostanziali.
Qualche esempio di packaging iconico?
Sicuramente il packaging più famoso al mondo è quello della Coca-Cola, la “contour bottle” progettata per somigliare a una silhouette femminile e realizzata nel 1915.
Quale fu l’indicazione data dall’azienda alla The Root Glass Company? Che sia riconoscibile tra milioni di altre bottiglie!
La bottiglia è geniale nella sua semplicità, viene riconosciuta anche senza guardarla. Sugli scaffali le bottiglie allineate si toccano solo al centro e creano una linea di colore rosso.
Altra bottiglia che amo è quella iconica del Campari Soda che Fortunato Depero, uno degli esponenti del movimento Futurista, ideò nel 1932.
All’inizio degli anni Trenta del secolo scorso l’azienda di Davide Campari decise di lanciare sul mercato il primo aperitivo monodose: il Campari Soda, bitter miscelato alla soda direttamente in bottiglia. Una vera innovazione di prodotto che ha potuto diventare un grande successo abbinando anche l’innovativa bottiglia, disegnata da Depero e realizzata dalla vetreria Bordoni.
La forma ruppe le convenzioni: ricorda un calice capovolto, un cono tipico delle composizioni geometriche che l’artista usava anche nei manifesti, in vetro con la scritta in rilievo “Preparazione speciale Davide Campari & C., Milano”, mentre nel campo centrale doveva comparire il nome Campari Soda.
Niente etichette di carta, solo il rosso della bibita e il particolare design sono stati in grado di rendere memorabile e iconico questo packaging diventato una testimonianza della nostra storia e cultura.
Archivio fotografico © captainvector, 123RF Free Images
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