COME NASCE UNA MONOGRAFIA DA MUSEO

È un lunedì mattina e incontro l’AD di un gruppo di aziende. Le principali sono una verniciatura e un’azienda di lavorazione dei metalli. Questo è il primo dialogo sul progetto tra me e Nicola.
– Facciamo un manuale sui difetti della verniciatura.
+ Quali foto usiamo?
– Quelle fatte con il cellulare dal reparto Controllo Qualità.
+ Vediamo come sono. L’azienda segna il traguardo di 40 anni di storia. Facciamo una monografia?
– Va bene. Allora che sia un libro da museo.
+ Che stile usiamo? In questa azienda si respira creatività e arte.
– Ci piace il Futurismo, Depero in particolare.
Allora sapete che la creatività è collegare cose. Partire dalle foto di un puntino su una superficie verniciata per arrivare a qualcosa che rappresenti una work of art è una bella sfida. Ma io amo le sfide e chi gestisce questo Gruppo ha quella capacità di osare e rischiare che lo posiziona qualche tacca sopra alla media.
Quindi: difetti della verniciatura. Mondo del metallo. 40 anni di storia. Arte. Depero. Tre storie interessanti: l’intuizione di chi ha fondato l’azienda, la visione di chi la presiede, la missione di chi la gestisce. Sfide quotidiane, innovazione. Iniziamo!
Il tema
Imperfezione-Evoluzione
Compongo il team di lavoro in base all’idea che ho in mente. Tra i vari professionisti con cui lavoro in Italia e all’estero scelgo dei calibri, che possono dare, nel proprio campo, il meglio di quel che voglio esprimere: la penna che sa creare una riflessione interessante sul tema imperfezione-evoluzione, Gaia Passamonti, le fotografie di Gabriele Compagni che rappresentano lo stile editoriale che ho scelto e il designer Giuliano Garonzi che dalla font alle illustrazioni sa realizzare il progetto grafico impeccabilmente. Mi avvalgo, infine, dell’esperienza nella stampa di artbooks internazionali di Massimo Garbo.
La prefazione affronta il tema dell’imperfezione e dell’evoluzione.
La storia si conosce nella seconda parte attraverso l’intervista ai tre protagonisti.
Ho un’idea precisa: niente narrazioni artificiose, niente foto patinate. Qui il capitale umano c’è, l’amore per l’arte si respira, l’evoluzione è continua e incessante, il Kaizen è la missione quotidiana. Voglio mettere l’anima dei tre protagonisti di questa monografia, partendo da un’intervista con domande che permettano di capire chi sono, facendo emergere i valori che contraddistinguono questo Gruppo.
Nel cuore del libro vorrei collocare le foto dei verniciatori e delle aree pulsanti dell’attività. Le foto devono avere un taglio editoriale: sfogliando le pagine si deve avere la sensazione di vedere un film, un racconto di ciò che accade nel reparto tutti i giorni.
Una quarta sezione parlerà dei difetti della verniciatura. Rendere la parte delle foto dei difetti all’altezza delle altre è arduo compito, ma ingrandendo quelle foto si hanno degli effetti che richiamano le superfici lunari. Giochiamo su quello.
La font
Quando voglio dare “carattere” a un brand costruisco una font, qui lo facciamo addirittura per un libro.
Ora colleghiamo l’attività: siamo nel mondo del metallo e della verniciatura. Il libro avrà una custodia in alluminio, con un bullone al centro che collega e segna la storia, trapassata di difficoltà e di sfide superate. Il bullone lo inseriamo come omaggio al celebre “Libro imbullonato” di Fortunato Depero, pubblicato nel 1927 con il titolo “Depero Futurista”.
La verniciatura
L’immagine riprodotta su entrambi i lati della scatola di alluminio è ispirata all’iconica illustrazione creata da Depero per il Liquore Strega. Verrà verniciata, ovviamente, dall’azienda.
La tecnica e la sfida: creare qualcosa di unico
Nessuna delle lavorazioni con cui è stato realizzato il libro è mai stata sperimentata in tutti i suoi passaggi su un unico volume. La complessità prevede una sequenza precisa di processi, cronologicamente collegati l’uno all’altro e non sovrapponibili nei tempi: rilegatura a vista sul dorso, cuciture a filo refe di colore diverso in evidenza e bordi delle pagine colorati realizzati secondo la tecnica della “labbratura”, anticamente usata per impreziosire i volumi e rivista in chiave moderna.
Come divido le sezioni?
Il libro utilizza quattro carte diverse.
Bene, tutti gli elementi sono stati pensati.
Questo libro per me è un microcosmo di emozioni, un pezzo di vita. Dalla ricerca maniacale di refusi, ai momenti di brivido, quando con il trapano si crea un centimetro di foro al centro delle pagine. Le sequenze sono organizzate e non sovrapponibili. Alle sfide tipografiche, si sommano la complessità di realizzare la custodia internamente, tagliando al millimetro l’alluminio, di verniciare in quattro colori e di incollare i vari pezzi sulla cover di alluminio. Il foro sulla scatola deve combaciare perfettamente con quello del libro. I colori della custodia devono sovrapporsi perfettamente, attraverso i fori, ai colori dell’immagine.
Come posso crearmi da sola tutte queste difficoltà? Non mi accontento. Volevo realizzare uno strumento senza tempo, iconico, che resterà per sempre a testimonianza della storia di questa azienda. Ci metto il cuore in quello che faccio, le notti a riguardare le pagine e a pensare a come far diventare ogni ostacolo un vantaggio.
Questo si può fare quando lavori con persone che ti fanno liberamente rischiare, che capiscono che solo osando un po’ di più si possono raggiungere soddisfazioni maggiori. Non è necessario realizzare una monografia così complessa, ma questo è uno spartiacque tra un’azienda e un brand.
Dei progetti così belli e appassionanti restano dei ricordi indelebili, non è solo lavoro. È molto di più. Come dice il Presidente di questa società “Se non ci si diverte, che senso ha?”. E ha proprio ragione, perché sono quelle difficoltà e quegli stimoli che tirano fuori la passione in chi è creativo, e non solo.
Questa è la cosa bella del mio lavoro. Collegare quell’anima e quegli elementi che portano valore e diventano aspirazionali. Non solo nella moda, nel design e nel lusso è possibile realizzare questo tipo di progetti. Anzi, sono sfide più appassionanti nell’industrial e per qualunque settore dove si voglia comunicare con il pubblico attraverso un linguaggio diverso.
A questo link l’articolo di descrizione de Il libro Imperfezione-Evoluzione.
Il libro da museo? Scopri a questo link l’articolo che racconta se anche quella sfida è stata superata.
Archivio immagini: ©Vrb
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